quintilio era un ragazzo alla moda a dispetto del suo nome.
indossava jeans costosi, camice di buon taglio e spesso occhiali a goccia, camminava spenzolando braccia e gambe corte con boria, sfrontatezza. si mostrava come un james dean poco slanciato, come un bello e dannato ma bassino.
le volte che mi capitava di incontrarlo, senza ancora conoscerlo, era in compagnia di una bella donna oppure al centro di interesse della cerchia di amici al bar.
beveva molto, mi sembrava.
quando lo conobbi davvero, mi feci sorprendere invece dalla sua anomala e morbosa insicurezza . lui non la negò, aveva bisogno di parlarne: mi confidò che attraversava un periodo di crisi, con gli amici, perchè quei fessi si erano tutti sposati, con le donne, cui non riusciva nemmeno ad avvicinarsi, e con il lavoro che proprio non andava bene e la sua società era sempre in perdita. In più beveva molto, non riusciva a fare a meno di nessuno degli alcolici in vetrina al bar, ed aveva una passione eccessiva e dissennata per la birra heineken.
io ero giovane e non sapevo proprio come consigliarlo, quello che potevo dirgli e gli dicevo era vai da uno psicologo, mi informo per uno bravo.
la notte che toccò il fondo avevo timore che non smettesse mai piu di piangere e così anna che aveva la malasorte di trovarsi con noi gli propose di uscire tutti insieme l'indomani sera che lei avrebbe portato un amica. quintilio provò a dire di no perchè si vergognava e perchè forse stava diventando gay, ma anna non si arrese e vinse. saremmo usciti l'indomani sera.
Qualche dubbio sulle possibilità di riuscita della serata l'avevo anch'io , rimasto solo con anna le chiesi sei sicura? lei rispose non preoccuparti la mia amica è una facile.
vabbè. Dormii tranquillo.
Ci incontrammo per l'aperitivo in un bar pessimo e rumoroso per far sentire quintilio a suo agio e per complicare il dialogo tra lui e la ragazza facile. sembrava che i due si guardassero con voluttà bevendo il campari, sembrava andasse tutto bene.
le due donne poi andarono in bagno e, quando tornarono, ci dirigemmo sereni a cena.
anna durante il tragitto mi confidò in segreto che alla sua amica quintilio era piaciuto molto, lo trovava affascinante anche se un po basso.
E così arrivammo a cena con i migliori auspici. stava davvero andando tutto bene.
Seduti al ristorante indugiammo sui menù piu tempo del necessario ogniuno cercando una frase per rompere il ghiaccio, non c'era piu il rumore amico del bar.
Finalmente la ragazza facile trovò il coraggio, chiese a quintilio che lavoro fai?
lui rispose io monto i capannoni
Serata finita.
1 commento:
Boo non sò che dire...
Tu dirai allora non dire un cazzo!
E io invece un commento lo vorrei lasciare...
Vista dal di fuori mi sembra una storia fica!!
Però conoscendo la situazione da vicino mi fa tristezza e anche simpatia e pure un sentimento che non sò bene decifrare!!
Booo!
Forse hai ragione è meglio che non lo mettevo un commento!!
Comunque quintilio è un grande!
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