lunedì 19 maggio 2008

il pianista era invadente

il pianista era invadente
e fuoritempo
non avevo scampo.
bevevo vino poco invecchiato
per ubriacare il disagio
per trovare rifugio.
la cantante sovrappeso mi guardava
sembrava sedotta
abusava dei vibrati mi innervosiva
ma era procace si mostrava ghiotta
progettai di affrontarla
sfidai i suoi sguardi
ero in vena di abbordi.
mi lanciai ad inseguirla
in una pausa dello show molesto
deciso a ottererla
in qualsiasi modo poco casto
le porsi il vino
e brindai al suo seno
che sfiorai con la mano
quando non guardava nessuno
lei volle ricambiare
riempi il mio e il suo bicchiere
prese un lungo sorso
mi segnò il collo con un morso
non mi eccitò la sua vena sadica
pure se impudica,
la presi per i capelli
e le restituii il dolore
ma cominciò ad urlare
così agguantai il microfono
glie lo cacciai in bocca.
ma era ancora acceso.

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