mercoledì 19 agosto 2009

fernanda pivano


"...Così in America quando il sole va giù e io siedo sul vecchio diroccato molo sul fiume a guardare i lunghi lunghissimi cieli sopra il New Jersey e avverto tutta quella terra nuda che si svolge in un'unica incredibile enorme massa fino alla costa occidentale, e tutta quella starda che va, tutta la gente che sogna nell'immensità di essa, e so che nello Iowa a quell'ora i bambini stanno certo piangendo nella terra in cui lasciano piangere i bambini e stanotte usciranno le stelle, e non sapete che Dio è l'Orsa Maggiore?, e la stella della sera che deve star tramontando e spargendo il suo fioco scintillio sulla prateria, il che avviene proprio prima dell'arrivo della notte completa che benedice la terra, oscura tutti i fiumi, avvolge i picchi e rimbocca le ultime spiagge, e nessuno, nessuno sa quel che succederà di nessun altro se non il desolato stillicidio del diventar vecchi, allora penso a Dean Moriarty, penso persino al vecchio Dean Moriarty, il padre che mai trovammo, penso a Dean Moriarty."


Si è spenta Fernanda Pivano, una donna a cui ogni uno di noi deve qualcosa.
Una donna giudicata straordinaria da Hemingway da Kerouack e Ginsberg e Bukowski , per dirne alcuni.
Una donna che è una artefice della rinascita culturale del nostro paese dopo il buio della guerra e del nazifascismo.
Una donna che a generazioni di lettori ha fatto conoscere sempre nuove generazioni di scrittori, abbattendo le barriere delle diversità linguistiche.
Un fiore, una lacrima ed un bacio alla sua memoria.